In linea con l’Agenda Digitale per l’Europa, l’Italia ha avviato un processo di adeguamento della legislazione rilevante, che ha portato a significativi cambiamenti normativi nel settore TMT. La Legge n. 205 del 27 dicembre 2017 (Legge di Bilancio 2018) e la Legge n. 145 del 30 dicembre 2018 (Legge di Bilancio 2019) hanno introdotto cambiamenti strutturali nel quadro normativo per la radiodiffusione.
In particolare, secondo la Legge di Bilancio 2018, è diventato obbligatorio che tutti i dispositivi radio venduti dal 1° gennaio 2020 siano dotati della capacità di ricevere segnali radio digitali. Questo requisito riguarda tutti i dispositivi, inclusi i dispositivi radio portatili e i sistemi stereo per auto.
Successivamente, la Legge di Bilancio 2019 ha stabilito che la banda di frequenza 174-230 MHz, precedentemente assegnata in uso condiviso alla radiodiffusione televisiva e radiofonica, debba essere destinata principalmente alla radiodiffusione audio e solo parzialmente alla televisione. Ciò ha permesso di identificare le risorse dello spettro destinate ai servizi di radiodiffusione, un passo necessario prima dell’assegnazione delle frequenze sia ai broadcaster nazionali che locali.
Più specificamente, il Piano Nazionale Provvisorio di Assegnazione delle Frequenze in banda VHF III ha assegnato i seguenti servizi alla radiodiffusione digitale DAB+:
Il piano è “provvisorio” poiché rimane formalmente aperto sotto il coordinamento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Ha inoltre istituito un tavolo negoziale internazionale con gli stati vicini per pianificare l’assegnazione delle frequenze attraverso l’Adriatico. L’esito di tali negoziati potrebbe influenzare l’assegnazione attuale delle frequenze radio e, pertanto, potrebbe essere necessario rivedere il piano nei prossimi anni.
Il quadro normativo per la radiodiffusione digitale è delineato nel Regolamento recante la nuova disciplina della fase di avvio delle trasmissioni radiofoniche terrestri in tecnica digitale, previsto dalla Delibera n. 664/09/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM). Il regolamento prevede regole specifiche e procedure per l’accesso al mercato e condizioni per i fornitori di contenuti indipendenti al fine di promuovere l’arricchimento dell’offerta di programmi disponibili agli utenti e di garantire lo sviluppo del mercato della radiodiffusione digitale terrestre in modo aperto, equilibrato e pluralistico.
Più di dieci anni fa, l’Italia ha completato lo switch-off televisivo interrompendo definitivamente le trasmissioni analogiche a favore di quelle digitali. Per quanto riguarda la radiodiffusione, le trasmissioni digitali (DAB+) opereranno parallelamente a quelle analogiche, poiché non è previsto alcuno switch-off reale. Tuttavia, è probabile che la transizione tecnologica porterà a una serie di switch-over nei prossimi anni.
Scritto da: Marzia Amiconi | Mauro Amiconi