Nel 2023, dopo una lunga fase di preparazione, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha iniziato a rilasciare licenze ventennali per i servizi di radiodiffusione digitale terrestre. In Italia, esiste una distinzione tra le emittenti radiofoniche che trasmettono il segnale a livello nazionale (coprendo più del 70% del territorio) e quelle che trasmettono a livello locale (coprendo meno del 50% del territorio nazionale), poiché a ciascuna vengono assegnate diverse tipologie di licenze.
Dal punto di vista normativo, le uniche entità autorizzate a trasmettere contenuti radiofonici sono quelle che hanno il diritto di istituire sistemi e aggregati aziendali per costruire le infrastrutture dedicate alla trasmissione DAB+, in quanto operano sul mercato con una tipologia di licenza differente.Le emittenti radio nazionali sono già ben avviate nella costruzione delle infrastrutture di rete per la copertura territoriale. Al contrario, le emittenti locali inizieranno a ricevere le licenze necessarie per costruire le reti a partire da febbraio 2024. Il mercato è aperto anche a società estere, a condizione che rispettino gli obblighi previsti per i fornitori di servizi media audiovisivi inclusi nel Regolamento AGCOM.Quando sarà pienamente operativo, il mercato comprenderà circa 60 reti radio digitali nazionali e circa 1.000 reti radio digitali locali, comprese emittenti private e pubbliche (come la Radiotelevisione Italiana S.p.A., di proprietà statale).L’Italia è divisa in 20 regioni. L’attuale processo per richiedere le autorizzazioni sia per la realizzazione della rete digitale sia per la trasmissione dei contenuti sarà gestito a livello nazionale e regionale. Pertanto, il governo italiano intende stabilire due livelli di infrastrutture di rete utilizzando la tecnologia DAB+. Il primo livello comprende operatori di rete che coprono l’intero territorio nazionale, mentre il secondo livello consiste in reti gestite da operatori locali, che si occupano esclusivamente di aree micro o macro.Circa 40 emittenti private saranno autorizzate a trasmettere segnali a livello nazionale e circa 1.000 emittenti radiofoniche private avranno un’autorizzazione limitata ad aree locali o regionali.
Considerando questi punti, si può affermare che i principi di equità, trasparenza e non discriminazione derivati dalle direttive dell’UE e dalla legislazione nazionale sulle reti e sui servizi di comunicazione elettronica sono stati pienamente rispettati. Di conseguenza, il quadro normativo stabilito dal governo italiano garantisce condizioni di ingresso nel mercato paritarie per tutte le emittenti radiofoniche, promuovendo una competizione equa tra operatori privati e pubblici, incluse le società straniere.Alla luce di quanto sopra, il 2024 rappresenta un anno di attività significativa per il settore TMT e un punto di svolta per i servizi radiofonici digitali, sia dal punto di vista normativo che autorizzativo.
Scritto da: Marzia Amiconi | Mauro Amiconi